La prima fase è sempre conoscere il bambino. Possiamo mostrargli un giocattolo interessante o un assistente può leggere un libro.
Nel fare conoscenza si posizionano le dita sopra le varie articolazioni tra le ossa della testa per scoprire se c’è qualche asimmetria, se vi sono irregolarità, se un osso viene spinto contro un altro, e, se c’è un qualsiasi squilibrio nella struttura delle ossa della testa.
Poi ci spostiamo verso sulla zona della colonna vertebrale.
Dopo valutiamo le gambe, le articolazioni dell’anca, ginocchio e caviglia.
Valutiamo l’osso sacro. Nel neonato quest’osso è ancora diviso in cinque ossa, non ancora uno. Il movimento ritmico del sacro si realizza con la respirazione. Ogni volta che si respira l’osso sacro si muove tra le ossa del bacino.
Abbiamo posto una mano sul sacro e l’altra sulle ossa pelviche, valutando come il sacro si muove all’interno del bacino. Il sacro è molto importante perché ha una forte connessione attraverso il tessuto connettivo con la base del cranio.
Se c’è un problema con l’osso sacro può creare tensione alla base del cranio causando in quest’area un funzionamento non corretto.
Utilizzando le nostre mani e variando la tensione su queste zone, possiamo bilanciare il bacino, il sacro e il rachide lombare. Se durante il parto, il bambino non discende dolcemente e progressivamente attraverso il canale del parto ci può essere un problema. Dato che la colonna vertebrale del bambino deve negoziare il suo spazio intorno all’osso sacro della madre, si può rimanere bloccati in quel momento.
Ciò può produrre un’asimmetria nella colonna lombare. Un osteopata palpando la zona lombare nei neonati può trovare il problema e risolverlo (a volte bastano solo 90 secondi). Si può eliminare quella torsione acquisita attraverso la nascita.
Quando c’è stato un parto lungo, forse sedici, venti o ventiquattro ore per il primo bambino vi è una significativa possibilità che il cranio del bambino abbia subito qualche tensione. Ricerche presso l’Osteopathic Centre for Children di San Diego CA, hanno scoperto un’associazione tra travaglio prolungato e difficoltà di apprendimento più tardi.
Se il bambino, non primo figlio, è nato da un travaglio superiore alle dodici ore necessiterebbe di una valutazione osteopatica.
Ci sono madri che sono state in travaglio moltissime ore, o ancora più importante, c’è stato un periodo di contrazioni prima che il parto iniziasse.
Questo tipo di contrazioni possono essere dannose in quanto spingono la testa del bambino che però non trova spazi dato che il canale del parto non si apre.
Così il bambino viene compresso dall’alto e dal basso.
E’ soprattutto la zona occipitale che assorbe tali impatti. L’occipite (base del cranio) èun unto di passaggio cruciale del nervo ipoglosso per la lingua e del nervo vago per il tratto digerente e non solo.
Una delle domande più importanti che possiamo porre è, ” il suo bambino vomita o regurgita spesso?” Se la risposta è “sì”, allora sappiamo che c’è stata tensione in quella zona alla nascita.
All’interno della zona occipitale (base cranica) c’è una grande apertura attraverso la quale l’intero tronco cerebrale diventa il midollo spinale.
Tutte le vie nervose che vanno ad ogni struttura nel vostro corpo al di sotto della base del cranio devono passare attraverso questo forame nella regione occipitale.
Pertanto, se l’occipite è deformato da tali pressioni, come abbiamo descritto, il danno può variare dal mite regurgitare fino al bambino iperattivo, quello che è incontrollabile, che è aggressivo, che alla fine tende ad avere problemi di apprendimento e comportamento. Quindi l’occipite è una zona critica, l’area che noi osteopati valutiamo sempre nei neonati.
Poi consideriamo il cranio nel suo complesso. Il cranio è costituito da ventisei ossa. A questa età alcune di queste ossa sono divise in più parti.
Pertanto, il potenziale per la compressione in una o più aree è abbastanza grande se c’è cattiva posizione della testa del bambino nel bacino della madre durante il parto.