Osteopatia viscerale

Disturbi più comuni trattati:

 

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Asma

Bruciore di stomaco

Cefalea

Coliche addominali

Colite spastica

Ernia iatale

Palpitazioni

Reflusso gastro-esofageo 

Stitichezza                  Visceral_letterbox

Vertigini

 

In molti conoscono gli osteopati come coloro che “scrocchiano” la colonna vertebrale, quello che è meno risaputo è che in osteopatia si interviene anche sui problemi viscerali, come ad esempio sul reflusso gastro esofageo, sulla congestione o sulla ptosi epatica, su i problemi di transito intestinale, ecc.

Inoltre non sempre i dolori di schiena dipendono dalla colonna, può succedere che tali problemi derivino da situazioni che riguardano i visceri addominali, toracici e/o pelvici.

 

Due tipi di problemi dove si interviene in osteopatia:

I problemi viscerali (reflusso gastro esofageo, rallentamento del transito intestinale, ecc.), quando questi dipendono da alterazioni della mobilità delle fasce dei visceri, sono di competenza osteopatica e distendendo i tessuti addominali  si arriva spesso alla soluzione del problema.

Sulla mobilità viscerale sono stati compiuti vari studi, atti a dimostrarne l’importanza e l’efficacia dell’osteopatia da George Finet e Christian Williame, che tuttora continuano a studiare ed aggiornare le proprie teorie a riguardo.

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I problemi strutturali causati da un viscere  avvengono tramite:

1: via meccanica, ad esempio una congestione epatica riduce la mobilità di tutto l’addome a destra, alterando il movimento costale e della colonna vertebrale.

 

2: via neurologica, i visceri sono innervati da nervi che fuoriescono dalla colonna vertebrale e dai plessi formati dal X nervo cranico, un’alterazione di un viscere di riflesso crea disfunzione sulla colonna vertebrale.

Ricordiamo che gli stessi segmenti vertebrali innervano la struttura e un allarme a questo livello abbassa la soglia necessaria alla contrazione muscolare e produce una contrattura riflessa. Inoltre c’è da dire che i visceri per manifestare un dolore “prendono in prestito” le vie dolorifiche strutturali, l’esempio di questa nozione sono le coliche, ad esempio le coliche renali, che danno dolori sulla parte posteriore del fianco e all’inguine.

Detto ciò è evidente che manipolare strutturalmente una zona vertebrale manda un segnale ai visceri innervati da quel segmento vertebrale ed allo stesso modo liberare un viscere influisce sulla struttura.

Esempio pratico:  se una persona soffre con l’intestino, potrebbe arrivare lamentando un dolore di tipo lombo-sacrale o sciatico, se la “disfunzione primaria” è quella intestinale trattando l’intestino si ottiene una remissione della sintomatologia lombo-sciatalgica.